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Il violino di Auschwitz | Un piccolo commovente libro sulla Shoah

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Premessa: nel 2014 un colto e poliedrico collezionista novantenne, il signor Carlo Alberto Carutti, acquista presso un antiquario di Torino un violino Collin-Mézin con una stella di Davide incisa sul lato posteriore e un messaggio segreto custodito al suo interno. Un violino che gli sembra bellissimo, prezioso, di cui vuole conoscere e ricostruire la storia.

Ad Anna Lavatelli, autrice Premio Andersen, viene affidato il compito di scriverla e farla arrivare a tutti noi “come un romanzo”.

Il violino di Auschwitz

Anna Lavatelli, Illustrazioni di Cinzia Ghigliano, Interlinea Edizioni, 2018.
Età di lettura consigliata: dagli 8-9 anni

Il violino di Auschwitz copertina

Il risultato è un piccolo commovente libro sulla Shoah diverso dagli altri, un libro affidato alla voce narrante di un violino, suddiviso in capitoli i cui titoli riprendono le scritte poste all’inizio dei brani musicali, per comunicare le emozioni da trasmettere (Adagio, Sostenuto, Agitato, Grave, Trionfale ecc.).

Un libro tratto da una storia vera, che parla di una famiglia ebrea realmente esistita che da un giorno all’altro è stata costretta ad intraprendere un viaggio senza ritorno nei campi di concentramento di Auschwitz.

Un libro che racconta lo sfortunato destino di una giovane violinista di nome Eva Maria che troverà la forza di resistere alla fame, agli stenti, alla crudeltà e ad atroci sofferenze solo aggrappandosi alla sua musica, al suo violino, divenuto simbolo di libertà e di bellezza nonostante tutto.

Il violino di Auschwitz_pagine interne

I soldati tedeschi irrompono nella casa dove Eva Maria e la sua famiglia si erano rifugiati travolgendo ogni cosa e obbligandoli a seguirli alla svelta.

Ma come è possibile scegliere in mezz’ora quello che può essere stipato in una sola valigia, senza nemmeno sapere dove si è diretti, per quanto tempo si starà via e cosa davvero potrà essere utile?

La ragazza ha una sola certezza: prendere il violino e portarlo ovunque sia diretta, sia pure all’inferno. E così fa, anche quando i soldati le intimano, alla stazione di Milano, di lasciare a terra il bagaglio, e lei nasconde lo strumento sotto il cappotto.

L’autrice, attraverso lo sguardo discreto e sconsolato del violino, ripercorre le angoscianti fasi del viaggio in treno, la separazione forzata dal fratello e dalla madre, l’arrivo ad Auschwitz, i giorni passati in quel luogo orribile e assurdo in cui degli esseri umani si sentivano autorizzati ad uccidere altri esseri umani.

Il testo è accompagnato dalle illustrazioni drammatiche e realistiche di Cinzia Ghigliano, che si pongono in piena sintonia con il tono grave del racconto.

Il violino di Auschwitz, illustrazioni di CInzia Ghigliano

Eva Maria è sola e disperata, ma la musica per un periodo le consente di evitare le più estenuanti fatiche nel campo e godere di qualche “privilegio”.

Suonare valzer e polke e mazurke, come ad una allegra festicciola, durante le esecuzioni capitali, alla presenza di tutte le detenute. Ecco il lavoro che adesso le toccava.
Eva Maria pativa la sua cosiddetta “fortuna”. Di notte la sentivo piangere.

Centrale nel racconto è l’episodio in cui la ragazza riesce segretamente a mettersi in contatto con il fratello scambiandosi un messaggio di speranza che deciderà di nascondere all’interno del violino. E che rimarrà al suo interno fino ai giorni nostri.

Il violino di Auschwitz

Leggendo le prime pagine di questo breve romanzo potrebbe capitarvi di sentirvi spiazzati, come è successo a me. Potreste pensare che sia un po’ azzardato affrontare un tema delicato come l’Olocausto affidandosi alla voce narrante di un violino. E la prosa potrebbe sembrarvi estremamente asciutta, essenziale. Il racconto del prima accennato velocemente, i ritratti dei protagonisti poco approfonditi.

Ma andando avanti con la lettura vi ricrederete e vi accorgerete di essere totalmente avvinti e colpiti. E non troverete più strano ascoltare il racconto commosso di un violino e immaginare il suo valore, l’importanza che ha rivestito il suo ritrovamento e la preziosa testimonianza che ci ha lasciato.

Il 29 gennaio alle 16:00 il libro sarà presentato al Senato della Repubblica di Roma su iniziativa della Sen. Elena Ferrara. L’incontro vedrà la partecipazione dell’editore Roberto Cicala, della scrittrice Anna Lavatelli e del proprietario del violino originario superstite, che sarà suonato da Alessandra Sonia Romano.

RISPARMI 1,20 €
Il violino di Auschwitz
  • Anna Lavatelli
  • Editore: Interlinea
  • Copertina flessibile: 88 pagine

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