Questo libro contiene una storia di fantasia, ma riflette perfettamente il senso di isolamento e solitudine che ho sperimentato crescendo nella Cina degli anni Ottanta, quando era in vigore la politica del figlio unico.
Quando ero piccola, entrambi i miei genitori lavoravano per il sostentamento della famiglia e durante il giorno mia nonna si prendeva cura di me. Ma capitava a volte che dovessero lasciarmi sola a casa […]. A quel tempo era una situazione piuttosto frequente. Appartengo a una generazione di bambini molto soli.
Il figlio unico si apre con una nota di Guojing (che non pubblico per intero), un’intima confessione che l’autrice ha sentito come necessaria, e che ci aiuta a definire i confini entro cui questa toccante storia in bianco e nero, fatta di sole immagini, si muove.
Il figlio unico
Guojing, la traduzione della nota dell’autrice è di Elena Tintori, Mondadori, 2017
Protagonista è una bimba piccola che una mattina come tante, mentre nel cielo scende la neve e la sua mamma esce di casa per raggiungere il posto di lavoro, decide di abbandonare i suoi giochi e passatempi solitari per andare a trovare la nonna.
E’ una bambina piccina, un puntolino a cospetto del grande palazzo in cui abita, che si muove a passi incerti sul manto nevoso. Là fuori la vita scorre come se nulla fosse. Nessuno sembra stupirsi se una bimbetta sola con l’ombrello e il borsellino si mette in fila per salire sull’autobus n. 25. Lei è serena, a suo agio, evidentemente non è la prima volta che compie quel tragitto.
Ma poi si addormenta e quando riapre gli occhi non c’è più nessuno intorno a lei. Spaventata scende dal mezzo e si ritrova nel fitto del bosco.
Immaginate il suo stato d’animo. Sola, infreddolita, spaventata, la bambina scoppia a piangere. Immaginate la paura, il terrore, senza punti di riferimento, senza sapere dove andare. E intanto scende la sera. Un incubo.
E poi avviene l’incontro magico. Lontano, tra gli alberi, intravede un animale che con lo sguardo e l’atteggiamento sembra dirle “Vieni con me, seguimi”. Un imponente cervo che si comporta in modo amichevole e la invita ad aggrapparsi alle sue forti corna e a salire su di lui per attraversare un lago e poi raggiungere una scala fatta di… nuvole.
Le sequenze disegnate a matita si fanno più frequenti, a indicare il movimento rapido, il cambiamento di passo, l’azione concitata che porta i due a raggiungere un luogo fuori dal tempo e dallo spazio, un luogo chiaro, luminoso, accogliente.
Le tavole illustrate si fanno ora grandi per permettere una veduta di insieme ampia e avvolgente. Con il suo tratto sfumato, soffice, alleggerito dal filtro della memoria, Guojing prosegue il viaggio che porta la bambina e i suoi magici compagni a raggiungere insoliti e affascinanti approdi.
Questo commovente libro senza parole sembra riflettere il sogno dell’autrice, il sogno di quando era piccola e si sentiva sola e sperava con tutta se stessa di farsi degli amici e trascorrere il tempo con qualcuno che la capisse veramente. A ben guardare rappresenta il sogno di tutti i bambini. Chi non desidererebbe conoscere una creatura magica e vivere un’avventura fantastica come questa?
Tante sono le emozioni attraversate in queste pagine intense e poetiche. Non fatevi intimorire dall’assenza di parole perché è tutto chiaro, limpido, semplice. Non a caso il volume è stato selezionato tra i migliori libri illustrati del 2017 dal New York Times e dal Wall Street Journal.
- Guojing
- Editore: Mondadori
- Copertina rigida: 112 pagine
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