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A COLORI – raccontare il coraggio del viaggio

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di Daniela Bagnato

Per tre volte, di seguito. L’ho riletta tre volte, l’ultima frase di A COLORI: ipnotizzata, senza un’apparente perché e con la sensazione che mi fosse sfuggito qualcosa.

“A colori è il coraggio del viaggio”.

Sullo sfondo uno stormo di oche selvatiche in volo. Poi la quarta di copertina che spiega come con i colori si possano identificare anche suoni, odori, ricordi, le nostre emozioni, i pensieri, la bellezza delle cose che ci circondano.

A colori coraggio viaggio

Sì ma… è un viaggio nei colori o si tratta di cogliere i colori di un viaggio, come fossero appunti?

Con questo tarlo in testa sono tornata indietro e dalla prima pagina ho ripercorso tutto il libro alla luce del viaggio più coraggioso che mi venisse in mente.

I viaggi sono storie, sono persone, sono risvegli prima della partenza, abbracci dati e presi, passi felpati, porte che sbattono e non si riaprono, sono ricordi e segreti custoditi nel profondo di se stessi ma che riaffiorano inaspettatamente.

A colori rosa bacio mattino

I viaggi coraggiosi sono quelli in cui si abbandona tutto, in cui non si sa se si ha voglia di tornare, sono corse spensierate o cammini affannati, lungo strade incerte per mare e per terra, in cui l’orizzonte diventa la distanza che separa dalla meta.

E in questi viaggi si ha tempo per pensare, alle stagioni passate e future da accogliere con sorpresa e gioia ma spesso il tempo è un istante che non passa; in questi viaggi si stringono mani e purtroppo alcune strette si allentano e, stremate, le mani scivolano via anche se lotteranno fino all’ultimo per non restare solo un baleno che si riflette nella luce del sole.

Alla fine di questi viaggi coraggiosi, chi arriva alla meta ride, è un riso liberatorio. Durante questi viaggi ci si fa coraggio e il coraggio è l’insieme dei colori che Barbara Ferraro mi ha raccontato in questo meraviglioso albo utilizzando la delicatezza della poesia e che Sonia MariaLuce Possentini ha illustrato con sapienza ed eleganza lasciandomi cogliere i dettagli dell’insieme.

A colori indaco cammino

A COLORI è una delle novità di quest’anno di Bacchilega Junior che offre al pubblico un prodotto per nulla banale, dal formato rettangolare che ricorda quello degli album da disegno o fotografici… una sorta di taccuino di viaggio per fissare appunti e abbozzare schizzi.

L’impostazione generale del libro, in particolare la gabbia grafica che varia di pagina in pagina, è stata affidata alle mani esperte di Teresa Porcella che come curatrice dell’opera si è preoccupata da un lato di ottimizzare la scelta delle parole e dall’altro di suggerire interessanti spunti per le illustrazioni.

a colori grigia la stanchezza

Alla base vi è l’idea che con i colori si possano esprimere le varie sfumature della nostra esistenza. Il testo, come già anticipato, è costituito da brevi poesie, simili agli Haiku giapponesi che utilizzano un linguaggio di tipo sensoriale per catturare un sentimento o un’immagine, ispirata da elementi naturali o esperienze emozionanti di cui si vuol cogliere la bellezza.

La costruzione della frase è binaria, per ogni colore Barbara esprime due idee che spesso generano una sovrapposizione tra sensi diversi e che comunque sono distaccate una per pagina.

Parole che evocano storie, viaggi, brevi percorsi o lunghe migrazioni.

Anche Sonia ha giocato molto con le sovrapposizioni, mescolando tecniche diverse nelle stessa illustrazione, alternando figure particolareggiate ad acquerelli dalle immagini sfumate, impalpabili, un po’ tremule, un po’ annacquate, indefinite affinché il pensiero narrativo possa restare aperto a più scenari.

 A colori arancione pisolino

Degne di nota, a questo proposito, la presenza di sagome, quasi a sottolineare che certi dettagli non contano, non ci sono precisi confini sul foglio perché è l’immagine nel suo insieme il puntello cui agganciarsi per mantenere vivo un ricordo, un emozione, un appunto, una storia. Ogni tavola è un racconto dal quale si può entrare ed uscire perché la porta resta aperta e tra le pagine si respira leggerezza, lungo un percorso da fare quasi in punta di piedi tra colori e linee dal tratto fluido, stilografico, preciso e senza sbavature per non disturbare l’occhio che mentre osserva si abbandona alla voce delle parole.

La poesia, come il teatro, trasmette qualcosa oppure non dice nulla. Senza bisogno di spiegazione. E per questo può essere colta anche dai bambini: a ciascuno secondo il proprio sentire questo libro può dare molto, specie dal punto di vista narrativo basta solo avere voglia di raccontare e di ascoltare.

copertina di A Colori

Un’officina di narrazione

E allora lancio una proposta a chi lavora con i bambini: non utilizzate questo bellissimo albo solo per laboratori che si basino sul binomio emozione-colore, puntate ad un vera e propria “officina di narrazione” perché se lo sfogliate attentamente vedrete che in ogni pagina si cela l’incipit o il cuore di un racconto, e belle opportunità linguistiche da cogliere, come ad esempio individuare accostamenti contrapposti così che il rosa, come bacio del mattino diventa una gioia malinconica, l’indaco, con il suo cammino affannato ha il ritmo di una frenesia contenuta, la grigia strada lascia sottendere una speranza disperata e i pisolini estivi si riempiono di silenzi assordanti.

Lasciate che questo libro affascini i vostri ragazzi con le sue storie e fatevi affascinare dai vostri ragazzi con le loro storie tratte da questo libro.

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