di Alessandra Bonizzoni
La zuffa dal punto di vista dei bambini. E raccontata dall’arguta coppia Serge Bloch e Davide Calì, già collaudata in successi precedenti, l’uno con il suo inconfondibile segno essenziale ma estremamente espressivo, l’altro con quel vezzo ironico che gli appartiene per diritto di nascita.
Ambedue hanno ricevuto riconoscimenti internazionali, così tanti che citarli richiederebbe troppe battute, e insieme riescono nell’intento che molti inseguono: colpire direttamente alla curiosità dei bambini per arrivare all’adulto.
Evidentemente ritengono i lettori più piccoli capaci di critica, quindi inutile propinargli stupidaggini.
La grande azzuffata
Davide Calì, Serge Bloch, trad. di Tommaso Currieri, Edizioni Clichy, 2017
Età di lettura consigliata: dai 5 anni
Ne La grande azzuffata raccontano, con assoluta semplicità, la genesi della zuffa:
E anche se non sappiamo cosa avessero in testa i due uomini che si sono azzuffati per la prima volta, possiamo immaginarci il motivo…
Recuperato il dato storico e considerato che in quanto a zuffe l’umanità non si è granché evoluta, gli autori ci accompagnano a scoprire le dinamiche di zuffe infantili: perché e come. Questo albo è in realtà un ironico saggio sulla zuffa e ci fornisce uno studio serio e ben argomentato.
Innanzitutto è impossibile individuarne l’origine, si può trattare di una penna a quattro colori, di un piccolo errore o di uno sguardo. Onestamente talvolta non c’è un vero motivo, la zuffa si scatena per il solo gusto di azzuffarsi, pare faccia molto bene alla salute, ci tiene allenati, ossigena i polmoni – di fatto un allenamento completo.
Dal punto di vista temporale, pare la zuffa inizi sempre durante la ricreazione e termini al tramonto. Però ci sono delle frasi, universalmente note, che la fanno sospendere temporaneamente:
A TAVOLA | ARRIVA LA MAESTRA | HO LA SABBIA NEGLI OCCHI | HO PERSO IL MIO PIKACHU.
Attenzione: una giusta zuffa prevede delle regole, prima non erano scritte, ora qui sono messe nero su bianco e bisogna assolutamente rispettarle altrimenti – nell’albo gli autori sono chiari – si tratta di zuffa imbrogliona: i contendenti devono avere stesso peso e stessa altezza e le due squadre devono essere equilibrate, stesso numero di azzuffanti.
Sia maschi che femmine.
E i grandi? Davide Calì, accompagnato dai tratti dinamici e con pochi segni colorati di Serge Bloch, ci fa capire che gli adulti fanno una gran confusione; innanzitutto hanno completamente dimenticato si tratti di un gioco e la usano per motivi di odio, e sbagliano.
Poi mettono in difficoltà i bambini con domande difficilissime, del tipo “Chi è stato a cominciare?” e “Perché ve le siete date?”. Infine predicano bene “gioco di mani, gioco di villani” ma razzolano davvero male:
Il mercoledì pomeriggio ti portano a rugby e ti urlano a squarciagola di placcare il colosso della squadra avversaria che ti corre incontro con la palla.
Ecco bambini, nel caso vi troviate di fronte a situazioni simili, non state lì a rispondere o a spiegare, prendete questo albo/saggio e dateglielo da leggere.
Chissà mai ‘sti grandi la smetteranno di complicarvi la vita!
- Davide Calì, Serge Bloch
- Editore: Edizioni Clichy
- Copertina rigida: 40 pagine
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